Featured image of post Recensione di OpenSUSE Tumbleweed

Recensione di OpenSUSE Tumbleweed

Prefazione

Dopo aver abbandonato ArchLinux, sono passato a GNU/Linux OpenSUSE Tumbleweed. Il mio apprezzamento per questo sistema non smette di crescere tantochè ho deciso di renderlo il mio sistema operativo principale. Ci tengo a precisare che sto usando questo sistema da molti mesi per gli scopi più disparati, dallo sviluppo software al gaming, passando per l’office e fino al puro uso per l’intrattenimento.

Questa distribuzione è, a mio avviso, estremamente affidabile. Inoltre grazie alla sua natura di rolling-release (rilascio continuo), crea un connubio tra solidità e avanguardia. Nel tempo trascorso con questo sistema, ho potuto notare le eccezionali prestazioni e la stabilità che fornisce ottenendo il mio pieno apprezzamento.

Dopo aver vissuto con svariate distribuzioni e visto che ho speso i miei ultimi 7 anni nel mondo Linux, Tumbleweed riesce a distinguersi, e per me è la distribuzione Linux più incredibile che abbia mai incontrato, vantando una perfetta integrazione con il desktop environment di KDE.

Con qusto articolo voglio fornirvi un esame di OST, andando a discutere dei suoi pregi e difetti. Tuttavia posso anticiparvi che i difetti sono tranquillamente sorvolabili.

Connotazioni positive

Stabilie e all’avanguardia

OpenSUSE Tumbleweed è una distribuzione di tipo rolling-realease o meglio a rilascio continuo, che offre agli utenti le caratteristiche e gli sviluppi più recenti del mondo Linux, come kernel, driver, ambienti desktop e applicazioni nuove.

Questo è vantaggioso per un’utenza avanzata, gli sviluppatori software e i videogiocatori che hanno bisogno di avere software sempre all’avanguardia sui loro sistemi.

Siccome Tumbleweed viene aggiornato continuamente, non ci si deve preoccupare di effettuare massicci aggiornamenti di sistema ogni sei mesi o giù di lì, come accade con altre distribuzioni GNU/Linux.

Questa distribuzione non utilizza rigidi cicli di rilasci periodici ma bensì si basa su Factory, una base di codice pilastro per lo sviluppo di openSUSE, la quale viene aggiornata frequentemente.

Ogni aggiornamento, che segue un rigido standard industriale e un rigoroso processo di garanzia di qualità, viene pubblicato dopo aver superato test approfonditi e controlli di qualità attraverso la piattaforma openQA.

In sostanza, ogni nuova versione di un pacchetto sia testata individualmente e che diversi gruppi di versioni siano testati l’uno con l’altro, assicurandosi in questo modo che il sistema sia interamente coerente.

Inoltre, OpenSUSE fornisce utilizza un moderno e innovativo filesystem Btrfs, che consente agli utenti di creare istantanee dello stato del sistema e di eseguire il rollback a uno stato precedente in caso di problemi.

Tutto ciò rende Tumbleweed un sistema operativo sicuro e in grado di gestire qualsiasi inconveniente. Un sistema che una volta installato e configurato possa essere goduto sempre, ovviamente a patto che venga mantenuto aggiornato con un semplice comando.

YaST e Snapper

Tumbleweed include uno strumento molto potente chiamato YaST, che è un pannello di controllo sotto steroidi. YaST, acronimo di Yet another Setup Tool, oltre a consentire la configurazione delle opzioni standard del sistema operativo (aspetto, utenti, stampanti, ecc.), consente anche di configurare sorgenti software, boot loader, partizioni, servizi, nomi host, proxy, appartenenza al dominio Windows, virtualizzazione, AppArmor, snapshot del filesystem e altro ancora.

OST mette a disposizione un altro applicativo, Snapper creato da Arvin Schnell, per la gestire le istantanee dei subvolumes del file system Btrfs e dei volumi LVM thin-provisioned. Oltre all’ovvia creazione ed eliminazione delle istantanee (anche temporizzate e automatiche), è in grado di confrontare le istantanee e di ripristinare le differenze tra di esse. In Sostanza, consente agli utenti, mediante specifiche regole, di visualizzare le versioni precedenti dei file e di ripristinare le modifiche.

Queste due tecnologie unite rendono migliore la fruizione di questo sistema, permettendo di semplificarne l’amministrazione e la gestione, sia per utenti avanzati che per neofiti.

Configurazione intuitiva

Partiamo dall’installazione. L’installer di Tumbleweed è, a mio avviso, il più completo e semplice che ho mai incontrato. Permette di avere il pieno controllo su quelllo che verrà installato e fornisce una configurazione di default più che sufficiente per la maggior parte degli utenti. Io prediligo e consiglio sempre di abilitare la cifratura completa del disco e abilitare il Logical Volume Managment per gestire al meglio le risorse fisiche.

Ad installazione ultimata, se si dovesse necessitare di codecs di terze parti, basterà semplicemente installare opi, un front-end per accedere al Open Build Service di openSUSE. Per ottenere direttamente tutti i codecs, basterà usare il comando opi codecs, il quale abiliterà nuove repositories e installerà i codecs.

Se dovessero servirvi i driver per la vostra scheda grafica NVIDIA, potranno essere installati direttamente da YaST oppure con il semplice comando zypper install-new-recommends --repo NVIDIA.

I lati negativi

Uno dei principali svantaggi di Tumbleweed, è che potrebbe non essere compatibile con alcuni moduli del kernel di terze parti o driver proprietari, soprattutto per le schede grafiche. Questo perché il kernel Linux viene aggiornato molto frequentemente in Tumbleweed e alcuni moduli o driver esterni potrebbero non essere al passo con le modifiche o non essere affatto disponibili. La soluzione è compilare direttamente da sorgente tali moduli o driver, oppure evitare di usarli completamente.

Inoltre, l’installazione di software di terze parti (non repo) anche attraverso YaST Software provoca un errore di integrity check, errore che può facilmente ignorato e il software verrà comunque installato correttamente.

Nota dolente, il continuo scontro tra PackageKit e YaST Software, basterà rimuovere il pacchetto PackageKit e il problema è risolto.

OpenSUSE rimane una distribuzione poco usata, quindi si sente la mancanza di una documentazione di terze parti. È comunque disponibile un’ottima documentazione ufficiale, che però per molti potrebbe essere troppo spartana se paragonata a quella di altre distribuzioni, Fedora e Ubuntu per intenderci.

Concludo citando un fastidio, più che problematica. Qualora si decidesse di abilitare alcune repository di terze parti, prima tra tutte quella di Packman, potrebbero sorgere dei conflitti tra le versioni dei pacchetti di sistema, impossibilitando l’operazione di aggiornamento. Questo perchè Packman non aggiorna i pacchetti con la stessa velocità che gli sviluppatori di Tumbleweed impiegano. Per risolvere basterà ritardare gli aggiornamenti di qualche giorno al massimo, oppure si potrebbe optare di utilizzare le applicazioni interessate tramite flatpak.

Conclusione

Ricapitolando, openSUSE Tumbleweed è una versione rolling release della distribuzione openSUSE Linux che offre pacchetti software sempre all’avanguardia senza affidarsi a rigidi cicli di rilascio periodici. È basata su Factory e viene aggiornata frequentemente dopo accurati test e controlli di qualità. Tumbleweed ha molti vantaggi, come quello di fornire agli utenti le più recenti funzionalità e sviluppi del mondo Linux, di essere continuamente aggiornata e di essere stabile e affidabile.

Nella mia esperienza, Tumbleweed fornisce un sistema molto affidabile con problemi minori e del tutto sorvolabili. Nel mio tempo trascorso su questa distribuzione non ho mai riscontrato errori tali da inficiare l’integrità del sistema. Tuttavia consiglio di non abilitare Packman e di utilizzare tutte le applicazioni che richiedono codecs proprietari tramite flatpak, così da eliminare il grattacapo spiegato in precedenza.

Date a openSUSE Tumbleweed una possibilità, ne rimarrete veramente colpiti e soddisfatti!

Licensed under CC BY-NC-SA 4.0
Realizzato con Hugo
Tema Stack realizzato da Jimmy